di Marco Masciopinto - Come dimenticarla. Sono trascorsi due anni dalla scomparsa di una delle cantanti più apprezzate del mondo e del panorama black: Amy Winehouse. Era un sabato pomeriggio del 23 luglio, quando la cantante inglese 27 enne, venne ritrovata dalla sua guardia del corpo, priva di vita nel suo appartamento londinese, a Camden Square. La morte era stata causata da abuso di farmaci e alcol. Infatti dagli esiti degli esami tossicologici, fu rivelato la presenza di alcol nel sangue della cantante, ben cinque volte superiore al limite consentito per la guida. Una carriera tra eccessi, sofferenze ma anche successi: la sua vita e il suo più grande amore era la musica e infatti nel 2003 esce il suo primo disco 'Frank', prodotto da Salaam Remi. L’album, nominato ai BRIT Awards, vende oltre un milione di copie conquistando ben due dischi di platino. Il disco, pur avendo ricevuto riscontri positivi da critica e pubblico, non verrà mai accettato del tutto dalla cantante a causa di alcune canzoni, inserite e volute della casa discografica che a lei non sono mai andate giù. In questi primi anni la carriera artistica di Amy prende il volo ma i suoi problemi con la droga la portano ad andare nel baratro e a non accettarsi. Il 27 ottobre del 2006 però, arriva il riscatto con il capolavoro 'Back To Black', che in brevissimo tempo riesce a conquistare le classifiche mondiali e una marea di copie andate a ruba. All'interno testi emozionanti e intimi come 'Rehab', 'Love Is a Losing Game' e molti altri. L'album ad oggi ha venduto più di 12 milioni di copie. L'onda del successo di Back to Black travolge tutti e la cantante pubblica altri tre singoli: Just Friends, Valerie e Cupid. Durante il 2008, la Winehouse partecipa a Rock in Rio, al quale si presenta completamente senza voce, causa di alcuni problemi respiratori. Nel 2008 vince la bellezza di cinque Grammy Award, di cui tre assegnati al brano Rehab, uno come miglior album ed un altro come migliore artista emergente. Dopo un periodo in cui le sue condizioni di salute iniziano ad aggravarsi e la vita sentimentale arriva al declino, nel 2010 la Winehouse annuncia il suo ritorno sulle scene musicali e qui nasce la collaborazione con un altro grande come Quincy Jones, dove realizzano 'It’s my party'. La sua voce profonda, divina ma allo stesso tempo delicata e graffiante, continuerà a risuonare e a regalare ancora quei forti brividi.