‘Bleah’ è stata realizzata con la collaborazione musicale di Federico Lastella mentre mix e master sono a cura di Paul Aleman. Ecco cosa ci ha raccontato.
Con quale musica sei cresciuta?
Mio padre mi ha dato un’infarinatura generale di tutto ciò che è importante ascoltare. Ho ascoltato e tutt’ora ascolto tutti i generi nati tra gli anni 60 e gli anni 80. Sia esteri che italiani. In quel periodo ci sono stati tanti geni visionari che hanno creato davvero grandi canzoni che rimarranno per sempre nella storia. Un periodo di massima creatività per la musica, quella vera a mio parere.
Chi è Matilda. Raccontaci del tuo mondo.
Matilda è una semplice ragazza con una grande passione per l’arte in generale. Se potessi costruirei il mio mondo basandomi solo sulla musica, il cinema, la pittura e la scultura. Mi piace l’idea di esprimermi e portare dei messaggi raccontati attraverso queste arti. E’ un tipo di sfogo che mi fa stare davvero bene e mi fa vivere ogni sfida della vita con grande entusiasmo.
Bleah ha un testo forte e d'impatto. Com'è nato e cosa vuoi comunicare?
Questo brano è nato un po' come grido di rabbia nei confronti di questa società che, a mio parere, sta assumendo atteggiamenti tossici e soffocanti che poi vengono proiettati nelle nostre vite quotidiane. C’è troppa attenzione verso ciò che è materiale e superficiale, viene quasi valorizzata l’apparenza anziché l’essere. E con “Bleah” ho voluto far luce su questi atteggiamenti che non ci porteranno a nulla di buono. A chi lo ascolta vorrei che arrivasse questo messaggio, sperando di trovare un pensiero comune di riscatto. Perché solo insieme si possono cambiare le cose e si può mirare a ciò che fa realmente bene al singolo individuo e di conseguenza a tutti quanti.
Parlaci del tuo stile. Ricorda molto Cindy Lauper.
Grazie è un bellissimo questo complimento! Cindy Lauper è stata ed è tutt’ora una gran donna. Sinceramente non mi sono mai posta questo quesito, ci sto ragionando solo ora e credo che in realtà il mio stile è un mix di tante influenze e gusti variegati. Con un debole in particolare per gli anni 70. Però mi piace l’idea di variare ogni giorno a seconda di come mi sento, che tempo fa’ e cosa devo fare.
Cosa ti aspetti dal futuro?
Questa è davvero difficile perché tendo molto a concentrarmi sul presente, vivendo il viaggio più che l’arrivo. Quindi non ti saprei dire. Posso solo affermare che sto lavorando sodo per dare il massimo e farvi ascoltare delle belle canzoni.