di Silvia Di Dio - Fashion è anche retrò. Chi volesse affermare il contrario avrebbe da smentire quel che l’incedere della femminilità odierna sfoggia per le vie metropolitane, come sulle passerelle delle grandi Maison di Moda.
Inequivocabile il pizzico di vanità da ‘pin up’ preso in prestito dagli anni ’50, il glamour i per femminile degli anni‘60, le silhouette che rinvangano i primi decenni del secolo scorso e, non da ultimi, i divertenti accenni al pop degli anni ’80.
Must della moda di oggi, il tocco retrò impazza tra giovani e meno giovani del gentil sesso. Perché ha un’essenza di femminilità pura, questa è la percezione principale. La stessa femminilità che, con evidenza,vuole emergere nella donna del nuovo millennio, attenta alla cura della propria immagine quanto a tenersi stretti spazi e diritti conquistati.
Le grandi Maison, italiane e non,hanno riconfermato con convinzione per l’anno 2014-2015 raffinatezze vintage, anche nell’ultima Fashion Week di Milano. Così, per citarne sole alcune, i look di Gucci s’ispirano alle icone di stile degli anni '60, mentre John Richmond riporta nella New York degli anni '80 conla sua palette di colori pop.
Tra il gipsy e il rétro, tornano i pantaloni bootcut per Blugirl,con la vita segnata da maxi cinture in pelle; ma hanno un sapore antico anche i colletti in vista di Chanel, mentre piume e pellicce sono il ritorno al passato nella lussuosa collezione di Carlo Pignatelli.
Il prêt-à-porter dimostra come sia sempre più distante l’immagine mascolina affibbiata alla donna moderna per i ruoli lavorativi che riveste. E’ sempre più un trionfo, invece, di antico gusto “bon ton”: nelle scarpe come negli abiti, nelle camicette da collegiale,nelle fantasie che spaziano dal floreale alla geometria del bianco e nero.
Il famoso ritorno ciclico della moda, si direbbe. Eppure con un’originalità che affascina. Si veda per esempio la super modella britannica Agyness Deyn, icona di stile di questi anni,che mescola elementi diversi e contrapposti per raccontare la molteplicità femminile del presente.
Con una sana voglia di non rinunciare né alle sue vezzose scelte stilistiche, né alla sua contemporaneità.