"Il 5 settembre siamo diventati eco–coniugi: i primi del Sud e credo anche d’Italia" ha dichiarato Marzia Papagna, freelance 30enne "Le classiche nozze pugliesi che ingabbiano gli sposi in rituali sfarzosi non si adattavano al nostro modo di vivere", aggiunge Domenico Pizzi, geometra e suo promesso sposo.
E' nata così l’idea di un matrimonio ecosostenibile in cui tutto è registrato sotto le voci «riciclato», «chilometro zero», «natura». Perché? "Un po’ perché dovevamo abbattere i costi, siamo precari; un po’ perché volevamo una cosa diversa" spiegano. La location del matrimonio è stata il parco pugliese dell’Alta Murgia. "Abbiamo scelto una zona che trasmettesse le stesse emozioni del Canada, Paese che ci ha ispirato. La masseria di Corato (vicino Bari) scelta per cerimonia e ricevimento, guarda Castel del Monte, la chiesetta Neviera e la necropoli di San Magno. È un’area unica che ha ospitato anche la nostra prima notte di nozze".
"Abbiamo deciso di trascorrere il nostro giorno più bello assieme agli amici seguendo le regole del gampling, ovvero del camping glamour: lenzuola, coperte e cuscini sono stati allestiti da un bioarchitetto, che ha seguito il nostro progetto, esperto anche di landart. Alla ninna nanna ci hanno pensato i grilli mentre per la sveglia abbiamo potuto contare sui galli della zona" proseguono gli sposi "Abbiamo realizzato inviti e partecipazioni in carta riciclata, decorato più di 500 tra bottiglie in vetro e barattoli riciclati che hanno abbellito la tavola e creato dei papillon per gli invitati" aggiunge Domenico. E per le signore? "Gli inviti erano abbracciati da stoffe che possono diventare foulard o fusciacche da sfoggiare nel giorno delle nozze". Banditi i tacchi.
Per quel che riguarda il menù era a base di prodotti a Km zero: agnello murgiano, fichi, liquore al finocchietto e fiori di zucca. Niente riso sugli sposi poi: "Perché non è un frutto della Puglia, meglio i fiori". Si sono salvati, in parte, i confetti: "Abbiamo scelto quelli lavorati secondo la ricetta del Duecento: mandorle di Toritto confettate con zucchero di canna e miele". Le fedi sono state posate su un cuscino in juta che è diventato uno scaldamani. Infine, il viaggio di nozze, ovviamente in Vespa".