La tecnologia influisce sulla psicologia umana e sulle abitudini: è ormai una certezza e lo comprovano dossier come quello realizzato da Andrew Thompson, giornalista australiano che scrive per il ‘Guardian’. Si chiama “ingegneria della dipendenza” ed è fondamentale per quelle aziende che vogliono sfondare nel mondo del gioco d’azzardo, come illustra nel dettaglio una ricerca pubblicata su Wispa. Tecnologia, psicologia umana e studio dei format: sono i tre capisaldi che determinano, qualora uniti tra di loro nel modo migliore, la riuscita o meno di un progetto commerciale, come appunto quello delle aziende che operano nel gioco.
Uno degli esempi più calzanti può essere rappresentato dalla Bally Technologies, una delle società leader nell’ambito della produzione di slot machine e che tre anni fa è stata acquisita Scientific Games. Prima di produrre una slot machine, è fondamentale l’analisi dei dati demografici. Vi siete mai chiesti perché tante slot richiamano i protagonisti di pellicole cinematografiche o Serie TV? Ebbene, dietro c’è uno studio approfondito sulla base demografica: scegliere come tema di una slot un film o una Serie TV con i suoi personaggi, consente di avere un engagment superiore rispetto ad una macchinetta anonima o con un tema poco accattivante. Se, ad esempio, la slot vuole attirare maggiormente il mondo femminile, le società che producono le slot sceglieranno dunque una Serie TV che va per la maggiore tra una determinata fascia di età al femminile. Del resto, le giocatrici sono in crescita anche in Italia, poiché su 1,2 milioni di giocatori patologici, oltre 1/3 è costituito da donne. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio sui Giochi nel 2016, inoltre, il 49% degli iscritti ai siti di gambling è donna.
Analizzati i dati, si passa alla cura dei dettagli tecnologici per aumentare il coinvolgimento. Secondo quanto emerge da un’analisti condotta da Mike Trask, marketing manager di Bally Technologies, ad esempio, l’adozione di schemi curvi aumenta il tempo medio di gioco tra il 30% e l’80%. L’obiettivo di chi disegna e sviluppa giochi, digitali o meno, è pertanto quello di realizzare prodotti che siano accattivanti e che incollino il più possibile i giocatori alla sedia, sia essa di un centro scommesse, o quella della propria scrivania di casa. È proprio questa la base dell’ingegneria della dipendenza, ossia quella scienza che opera per far sì che uomini, ma anche donne, un po’ di tutte le età siano più propense a giocare per periodi più lunghi.
Analizzata la base demografica e curati i dettagli tecnologici, il terzo ostacolo per chi produce slot machine e altri tipi di giochi d’azzardo, è rappresentato dalla volatilità. Si tratta di un aspetto connesso a qualunque tipo di gioco ed è strettamente connesso alla psicologia. Del resto, lo ha spiegato anche William Si Reed, colui il quale è considerato il “re delle slot machine”: se si aumentano le opzioni di gioco, il giocatore avrà inevitabilmente più libertà di scelta e la volatilità di conseguenza diminuirà. La conseguenza principale, sarà un aumento della spesa nei giochi, ma al contempo anche dei guadagni.
Uno degli esempi più calzanti può essere rappresentato dalla Bally Technologies, una delle società leader nell’ambito della produzione di slot machine e che tre anni fa è stata acquisita Scientific Games. Prima di produrre una slot machine, è fondamentale l’analisi dei dati demografici. Vi siete mai chiesti perché tante slot richiamano i protagonisti di pellicole cinematografiche o Serie TV? Ebbene, dietro c’è uno studio approfondito sulla base demografica: scegliere come tema di una slot un film o una Serie TV con i suoi personaggi, consente di avere un engagment superiore rispetto ad una macchinetta anonima o con un tema poco accattivante. Se, ad esempio, la slot vuole attirare maggiormente il mondo femminile, le società che producono le slot sceglieranno dunque una Serie TV che va per la maggiore tra una determinata fascia di età al femminile. Del resto, le giocatrici sono in crescita anche in Italia, poiché su 1,2 milioni di giocatori patologici, oltre 1/3 è costituito da donne. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio sui Giochi nel 2016, inoltre, il 49% degli iscritti ai siti di gambling è donna.
Analizzati i dati, si passa alla cura dei dettagli tecnologici per aumentare il coinvolgimento. Secondo quanto emerge da un’analisti condotta da Mike Trask, marketing manager di Bally Technologies, ad esempio, l’adozione di schemi curvi aumenta il tempo medio di gioco tra il 30% e l’80%. L’obiettivo di chi disegna e sviluppa giochi, digitali o meno, è pertanto quello di realizzare prodotti che siano accattivanti e che incollino il più possibile i giocatori alla sedia, sia essa di un centro scommesse, o quella della propria scrivania di casa. È proprio questa la base dell’ingegneria della dipendenza, ossia quella scienza che opera per far sì che uomini, ma anche donne, un po’ di tutte le età siano più propense a giocare per periodi più lunghi.
Analizzata la base demografica e curati i dettagli tecnologici, il terzo ostacolo per chi produce slot machine e altri tipi di giochi d’azzardo, è rappresentato dalla volatilità. Si tratta di un aspetto connesso a qualunque tipo di gioco ed è strettamente connesso alla psicologia. Del resto, lo ha spiegato anche William Si Reed, colui il quale è considerato il “re delle slot machine”: se si aumentano le opzioni di gioco, il giocatore avrà inevitabilmente più libertà di scelta e la volatilità di conseguenza diminuirà. La conseguenza principale, sarà un aumento della spesa nei giochi, ma al contempo anche dei guadagni.